2 Giugno, un’altra candelina sulla torta 

Dai su, fammi mettere un’altra candelina sulla torta. In fondo cosa vuoi che sia un anno in più! E poi i tuoi 77 te li porti bene, resisti, persisti, insisti, non ti puoi lamentare, sei ancora in gamba! Dici che ce n’è di che lamentarsi? Ma si, dai, è così per tutti, i problemi sono sempre tanti e troppi nella vita! Ma sei tenace e più volte hai dimostrato che con un po’ di determinazione poi ce la si fa! Dici che sei piena di acciacchi? E chi non ne ha, andando avanti negli anni è normale, ma basta non dargli troppo peso… o forse bisognerebbe dargliene un tantino in più? Perché prevenire è meglio che curare!
E in ogni caso, trovare il giusto rimedio per togliere un fastidio mi pare cosa buona e giusta, anche se con la sanità che funziona come funziona non è certo un’impresa semplice, ma non impossibile, suvvia! Lo so, lo so, qualche cicatrice ce l’hai, e pure ogni tanto qualche ferita si riapre e riprende a sanguinare, a riempirsi di purulento pus da infezione.
Ma non ti angosciare, vedrai che una soluzione la si trova! E poi quei segni del tempo, tatuaggi marchiati a fuoco nel tuo animo e sulla tua pelle un pochino rugosa e con le vene in rilievo, ti conferiscono un aspetto saggio e autorevole. E comunque considera che sei ancora giovane, visto l’allungamento delle aspettative di vita: pensa che si vocifera che si potrà vivere fino a 150anni, quindi ne hai ancora di strada da fare! E io ti auguro di cuore di non smettere mai di esistere, anzi, per il prossimo genetliaco ti regalo l’elisir di lunga vita, promesso che mi impegnerò per scovarlo! Dai su, dobbiamo festeggiare! Senti quell’inno che tuoneggia, cantato a gran voce da un sol coro di mille multisfaccettate voci che riempiono l’aere tracimante di commozione e di orgoglio. E quello sventolio di bandiere bianche, rosse e verdi, i tuoi colori preferiti: ondeggiano stropicciate dal vento come aquiloni del buon auspicio, tutte per te! E quel reboante suono che squarcia il cielo delle frecce tricolore, sciamanti giocose a disegnare scie iridee con la precisione di uno stormo di uccelli migratori. Che poi anche l’uomo è un “migrante” per natura… ma forse è meglio non toccare l’argomento perché temo che ti renda ancora più triste! E invece oggi devi ridere, con quell’arlecchinesco sorriso scanzonato, perché poi, a dircela sinceramente, un po’ qua la maschera di pulcinella la indossiamo tutti! Ti senti più un Pierrot? E no, dai, cancelliamo quella lacrima dal tuo volto, su, forza, respira a pieni polmoni quell’irrorante spirito patriottico, ossigeno rigenerante! Come dici? Sei in overdose di patriottismo? In effetti devo dartene atto, forse che forse se ne è abusato un tantino nell’utilizzo, ci vuole un bel brindisi detox, tanto il detox fa tendenza! Va beh, ti posso anche capire, non è un gran bel periodo, convengo con te. E comprendo il tuo dissesto emotivo! Ti vogliono cambiare l’abito perché è un po’ datato, renderlo più “alla moda”: ma se l’abito non fa il monaco, tante volte ciò che si indossa è anche sinonimo di ciò che si è, non solo simbolo ma sostanza, e il tuo lo indossi ancora con eleganza.
Ti squarciano a colpi di decreti non certo disinteressati, “no questo, no quello, no quell’altro”: il paese dei divieti, del “non puoi fare”, e la tanto inneggiata libertà? Certo le regole ci vogliono, ma non le gabbie per leoni inferociti. Anche se un po’ inferociti lo siamo, con i toni e gli accenti sempre accesi e arroganti, tutti contro tutti, in una sfida all’ultima parola, con degli specialisti nel voler imporre il proprio punto di vista a costo di distorcere i fatti e di riscrivere la storia, anche la tua Storia! E quei diritti che sono parole tatuate sulla tua epidermide cartacea, diritti universali che non devono avere colore politico né appartenenze di sorta, ma sono patrimonio comune dell’intero genere umano: anche quelli buttati come fiches sul tavolo verde di un casinò dell’azzardo, lasciati in balia del roteare vorticoso di una roulette truccata! E comprendo le lacerazioni del tuo corpo! Il tuo fragile corpo, circondato e solcato dalle acque, che nutrono la terra procreatrice di prodotti, di vite e di comunità, che sono le tue molecole pulsanti. Quelle stesse acque che diventano fiere indomabili, ingozzate da fiumi di lacrime versate da cirri tempestosi, fino a farne indigestione e a tracimare dai loro letti accoglienti, travolgendo, tumultuose e indomite, tutto quanto incontrano sul loro cammino ribollentemente rabbioso. Per poi ritrarsi e lasciare il ricordo di un putrido fango di devastazione e morte. Spade affilate nella mani di una natura prepotentemente abusata dal nostro incurante senso di onnipotenza, e che ora, ribelle, ci chiede il conto!
A tutti noi, perché tutti siamo responsabili, prima, dopo e durante! Siamo tutti un po’ “ecoterroristi”, piangenti la nostra colpevole inerzia, chiamati a ridestarci dal torpore insalubre e a cambiare davvero pelle. Ecco, adesso mi rattristo anch’io! Perché, è evidente, tu sei noi e noi siamo te, cara Repubblica!
Noi ti abbiamo scelto per prenderti cura delle nostre esistenze, ma siamo noi a determinarti e sostanziarti, nel bene come nel male. E, quindi, il regalo più bello che possiamo farti è quello di crescere, smettendo di essere omuncoli lamentosi, recuperando il nostro passato per aprire gli orizzonti di un futuro più dignitoso, all’altezza del tuo nome! Dunque festeggiamolo questo compleanno, basta con la mestizia e il rimpianto! Perché ogni compleanno è una nuova e ulteriore ri-nascita: e come allora sei nata dalle macerie di un’ingloriosa guerra, così ogni anno, il 2 di giugno, rinascerai e rinasceremo più consapevoli e più “grandi” a ogni rintocco del tempo che, inesorabile, va…
Allora, la metto la candelina? Ma si, dai! Ecco fatto! Prendi un bel respiro e… uno, due e tre! soffia con tutta la forza che hai, spazzando via ogni preoccupazione! La fiamma si spegne… dal buio la luce… e questo giorno, ogni volta che verrà, riderai…

Ombretta Di Pietro

Circa specchiosesto

Controlla Anche

Generazioni, i ragazzi con disabilità Anffas giornalisti per un giorno

Comunità energetiche, crisi idrica e climatica hanno animato il dibattito della seconda giornata di Generazioni, …

Lascia un commento