Noi con l’Italia, anche il sestese Vincelli al congresso nazionale

“La nostra testardaggine, la nostra voglia di esserci, c’è stata riconosciuta dalla presenza oggi qui dei nostri alleati. Tutti loro hanno riconosciuto il valore della nostra storia politica”. Così il leader di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi, chiudendo con il suo intervento la due giorni di Congresso del partito, sabato 20 e domenica 21 maggio a Roma.
Al congresso è intervenuto anche il delegato nazionale di Noi con l’Italia-Noi Moderati, Gianmaria Vincelli che ha portato agli interventi la sua esperienza nel territorio sestese. “Sono al secondo mandato amministrativo come Consigliere comunale in una giunta di centrodestra e civici nella ex Stalingrado d’Italia, Sesto San Giovanni – ha esordito  Vincelli -. Ho rivestito il ruolo istituzionale di Presidente del Bilancio in una situazione di predissesto e oggi rivesto la presidenza della consulta delle Imprese, un organo istituzionale importante vista la presenza sul territorio di vaste aree dismesse, le ex Falck, Marelli e Vulcano: circa due milioni di mq da rigenerare. Compresa la famosa e discussa Città della Salute e della Ricerca che sarà un fiore all’occhiello non della sola Sesto San Giovanni ma di tutta la Lombardia”.
Vincelli si è poi soffermato sulla sua esperienza nel movimento politico di Lupi. “Ho creduto da subito, dal dicembre 2017, a questo progetto politico, portatore di valori sani. L’ho sempre rappresentato con orgoglio e determinazione. Una politica liberale, popolare e riformista. Una politica moderata ma determinata nei fatti e nei contenuti,  non solo a livello nazionale ma anche a livello locale”. Vincelli poi si è soffermato sull’allarmante dato dell’astensionismo durante le elezioni. “L’elemento che determina la sconfitta dei partiti, da 30 anni a questa parte, è la diminuzione dell’affluenza alle urne elettorali. Un dato inesorabile. Ora, come lo chiamo io, questo partito smart, deve rilanciarsi in mezzo alla gente, creando credibilità e affidabilità, parlando non alle pance, poiché gli italiani soffrono da tempo di mal di pancia, ma alla mente e curando i cuori. E’ necessario ricostruire all’interno dei territori dei momenti di incontro e di ascolto dei cittadini, confrontandoci con le idee e non sullo scontro sociale per poter dare insieme soluzioni ai problemi”.
Un passaggio poi sulla famiglia come “punto di riferimento per la nostra crescita e maturità”, sul lavoro inteso come “base di vita per sé e per la famiglia” e soprattutto sull’importanza del concetto di Impresa. “Da tutti citata ma da pochi riconosciuta come valore vero del paese Italia – conclude Vincelli -. La parola Impresa non è citata all’interno della nostra Costituzione ma in quella europea sì. Credo sia necessario promuovere con un dibattito serio e costruttivo sul tema, un’audizione parlamentare che abbia come obiettivo l’inclusione nell’art. 4 della Costituzione, la parola Impresa, in tutto il suo significativo contesto storico e attuale. Siamo primi in Europa per l’efficienza energetica, per la Moda, il design, nei cantieri della  nautica, nella produzione di vino. Sono personalmente convinto che se la Repubblica italiana fosse fondata oltre che sul lavoro, sull’Impresa il nostro PIL pro capite sarebbe oggi più elevato al pari del nostro prestigio non solo europeo ma internazionale”.

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