365 giorni all’alba… di quella fatidica giornata in cui qualcuno si svegliò presto e decise di dare inizio a qualcosa di terrificantemente sbagliato: la guerra. 365 giorni all’alba… in cui un intero popolo si ridestò presto scosso dal vibrare della terra percossa dal minaccioso procedere dei carri armati che, cigolanti e cingolanti, invadevano con sprezzo e disprezzo la loro terra… 365 giorni all’alba grigia, come i volti terrei dai lacrimosi occhi sbarrati e increduli, venati da rigagnoli di terrore… 365 giorni all’alba che non vedrà più spuntare il caldo sole, irradiante raggi dal tepore carezzevolmente benevolo e benefico…
365 giorni all’alba di un cielo buio, squarciato dai bagliori di missili infuocati… 365 giorni all’alba di un silenzio sospeso, interrotto bruscamente dalla melodia stridente delle sirene e delle esplosioni, dalle raffiche di proiettili sparati per uccidere o per non venire uccisi… 365 all’alba di una notte infinita, trascorsa nei claustrofobici, sovraffollati rifugi sotterranei, sotto le viscere di quella stessa terra insanguinata, sterile, devastata, distrutta, rigurgitante il putrido miasma della paura, della fame, della sete, della privazione di vita e libertà di viverla e di vivere… 365 giorni all’alba di massacri senza pietà, torture, stermini, disastri, desolazione… 365 giorni all’alba di un incubo di cui non si riesce a vedere la fine… 365 giorni all’alba di una incredibile reazione contro l’ingiustificato folle gesto, messo in atto da un folle tra i folli, perché non ce n’è mai uno solo!
365 giorni all’alba di una resistenza caparbia e coraggiosa per la difesa del diritto all’autonomia territoriale, alla democrazia, alla libertà… 365 giorni all’alba che non riesce a diventare giorno, avvolta in una nebbia di incertezza meschina e di fangosa arrancante ricerca di una via d’uscita… 365 giorni all’alba dei tanti perché che faticano a trovare una risposta, del chiedersi cosa sia più giusto fare di fronte a tanta immotivata crudeltà, di sostegno indiscusso a chi subisce siffatta spietatezza, di coscienze chiamate in causa a mettersi in discussione con se stesse… 365 giorni all’alba di diplomazie fallite, di assurde propagandistiche accuse, di mosse e contromosse, di colpe e colpi lanciati e rilanciati, bombe di parole nell’etere come bombe di esplosivo sul campo… 365 giorni all’alba… ma poi perché? Perché tanto odio di esseri umani verso altri esseri umani? Perché la pretesa di avere una missione salvifica, assegnata da chi poi? per risanare il mondo dalla corruzione e dal degrado della cultura occidentale, troppo liberale e libertina, o forse troppo democratica? Perché è un peccato mortale garantire e tutelare i diritti primari delle persone e lasciare gli individui liberi di essere e di scegliere come vivere la propria vita? Allora perché ancora venire nei paesi occidentali a passare le vacanze, a comprarsi ville maestose, a fare investimenti, o mandarci i figli a studiare, se sono così pericolosi? Anche se taluni discorsi sibillini qualcuno riesce a esplicitarli anche nelle stesse grandi democrazie d’occidente: e qui sta la contraddizione e la nota stonata. Ma una sostanziale differenza c’è: che in suddette democrazie le idee sono varie e possono scontrarsi in un dibattito aperto, nella grande madre Russia il giudizio è uno solo e dettato dall’alto, non si ammettono deviazioni o differenziazioni, pena la censura e l’arresto. Bel modo per dimostrare di voler denazificare il territorio ucraino e guarire l’intero globo!
… 365 giorni all’alba di crepe e contrasti che si aprono all’interno delle opinioni pubbliche, di pacifismi convinti e di pacifismi di interesse, di tanti pareri a confronto che possono anche mostrare le debolezze e le distonie di un sistema democratico, ma che certo non lo ledono irrimediabilmente: altresì nelle pieghe di quelle incoerenze la democrazia può rivedersi e correggersi per essere più forte… Comunque sia 365 giorni all’alba della guerra, che nel momento in cui ha inizio segna già la sconfitta di tutti, potenziali vinti e vincitori: nessuno mai vince davvero quando si uccide anche un solo uomo… 365 giorni all’alba che ci insegna che “la libertà non è come il sole che sorge comunque, è una pianta da seminare e innaffiare con cura, che darà i suoi frutti un domani” (Alessandro Milan “I giorni della libertà”): e noi che l’abbiamo non dobbiamo darla per scontata, e chi non ce l’ha più ha il sacrosanto diritto di riconquistarla!
Ombretta Di Pietro