

In occasione della Giornata Mondiale dell’Istruzione ci scrivono due docenti dell’Istituto Comprensivo Anna Frank per condividere con i lettori una intensa riflessione sul tema.
Giulia Lapoli è siciliana, di Raccuja, paesino in provincia di Messina, la collega Irene Pozzi è di Sesto San Giovanni. Entrambe insegnano all’I.C. Anna Frank di Sesto San Giovanni e sono oltre che docenti, rispettivamente pedagogista e tecnico della riabilitazione per disabili.
Di seguito il loro contributo.
“La giornata mondiale dell’educazione tratta dei temi che noi in quanto pedagogiste, insegnanti e tecnici riabilitativi per disabili, sentiamo fortemente e particolarmente nostri sotto tanti aspetti. Proprio per questo ci sentiamo di scrivere qualche riga a riguardo.
L’Assemblea Generale delle Nazioni unite ha proclamato il 24 gennaio “Giornata mondiale dell’ istruzione “, per onorare il ruolo d’istruzione, fondamentale nella formazione dell’ individuo come diritto cruciale e di sviluppo di una società sostenibile.
Il 24 gennaio diventa, quindi, un’ottima occasione per farci riflettere sul diritto alla studio.
Il diritto allo studio è riportato nell’articolo 26 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione”.
L’articolo 26 sottolinea come l’istruzione debba essere gratuita e obbligatoria almeno per quanto riguarda le classi elementari e ribadisce che le classi medie e superiori devono poter essere accessibili a chiunque.
L’istruzione, nel bene e nel male, ha subito un’evoluzione negli ultimi anni; Per esempio, la pandemia ha senza dubbio accentuato l’utilizzo dei dispositivi, strumenti tecnologici, per assistere alle lezioni da remoto, purtroppo, limitando così i contatti umani per favorire quelli virtuali.
L’istruzione, negli anni ha compiuto innumerevoli passi avanti, introducendo argomenti quali l’accessibilità agli studi e l’inclusività che abbraccia tutte le realtà umane. Tutto ciò pur mantenendo, come ha sempre ribadito Maria Montessori, “l’identità psichica e intellettiva unica e irripetibile di ogni bambino che per questo, nel rispetto del proprio sviluppo, deve essere accompagnato nella crescita in modo da potersi esprimere liberamente”.
Lo studio non è solo acquisizione di conoscenze specifiche o tecniche, ma è anche apprendimento di valori quali la tolleranza, la comprensione e la pace, fondamentali per diventare cittadini del mondo.
Studiare è dunque un diritto fondamentale che, però, non viene sempre rispettato. Non mancano infatti le criticità, le diseguaglianze e i problemi ancora da risolvere. Di fatti, proprio un mese fa, abbiamo avuto l’ esempio dello stato afghano che ha vietato nuovamente il diritto allo studio alle donne afghane.
A noi tutto questo non è proprio piaciuto… Si tratta, dunque, di una chiara violazione del loro diritto all’istruzione.
Riteniamo, in quanto professioniste ma in primis in quanto esseri umani e donne, che tali restrizioni impongano alle donne ed alle ragazze afgane di rimanere nelle quattro mura domestiche sottomesse.
Ribadiamo, l’istruzione è un diritto umano fondamentale! Escludere le donne e le ragazze dall’istruzione secondaria e terziaria non solo nega loro questo diritto, ma nega alla società afgana il beneficio dei contributi che le donne e le ragazze hanno da offrire, nega un futuro a tutto l’Afghanistan.
Inoltre impedire alle donne di lavorare oltre a rappresentare una discriminazione inaccettabile è una scelta stupida anche dal punto di vista economico che comportare una perdita economica, di un Paese che non naviga certo nella ricchezza, ma soprattutto perché la persecuzione di genere è un crimine contro l’umanità che andrebbe severamente punito.
La società dovrebbe impegnarsi, aprirsi ed interessarsi maggiormente a queste problematiche, soprattutto l’ultima tematica da noi trattata e non sottovalutarle, come spesso accade. Le famiglie dovrebbero confrontarsi, creare delle solide relazione, prestare ascolto e documentarsi per un avvenire migliore dei nostri bambini e ragazzi.
Come scrisse la cara e nostra ispiratrice Maria Montessori l’educazione è tale quando si configura come “aiuto alla vita che si svolge, non imposizione dall’esterno ma bensì faro che illumina il cammino” inoltre è importante sapere, saper fare, saper essere …”
Dott.ssa Lapoli Giulia
Dott.ssa Pozzi Irene