Stabile comunale di via Marx 606, gli inquilini chiedono di non essere lasciati soli

Il Comitato inquilini Marx 606 chiede attenzione sulla situazione che sta interessando lo stabile comunale di via Marx 606 a Sesto San Giovanni, nel quale un gruppo di inquilini, raccogliendo la maggioranza necessaria, sta costituendosi in forma di Comitato.
E inviano il comunicato che pubblichiamo a seguire, nel quale evidenziano i problemi più pressanti di vivibilità quotidiana nell’immobile. Il testo, spiegano dal Comitato, è stato inviato anche ai capigruppo, al Sindaco e all’assessore competente in occasione del Consiglio Comunale convocato per questa sera alle 20.
E’ ora che qualcuno si muova   

“Ascensori bloccati e tecnici che non si vedono, inquilini con disabilità bloccati in casa. Nello stabile comunale di via Marx 606 a Sesto San Giovanni non sanno più quale strada percorrere per vedere risolti i gravi problemi di vivibilità e sicurezza con cui convivono.
Gli inquilini dello stabile comunale di via Marx 606 a Sesto San Giovanni – per il tramite dei consiglieri del costituendo Comitato Inquilini – intendono richiamare l’attenzione dell’amministrazione e della cittadinanza tutta sui gravi problemi di vivibilità quotidiana e sicurezza con cui si trovano a convivere da troppo tempo.
A partire della possibilità di utilizzo degli ascensori. Nella scala B, dalla data del 17 novembre scorso, l’ascensore più grande ha smesso di funzionare e a nulla sono servite le chiamate giornaliere alla ditta che ha in carico l’assistenza tecnica. Ad oggi, infatti, non si è presentato nessuno, nonostante la costante rassicurazione telefonica che la richiesta sarà inoltrata internamente per predisporre l’uscita dei professionisti incaricati di curare l’intervento.
Nella stessa scala B, inoltre, l’ascensore più piccolo, interessato negli ultimi mesi dalla sostituzione di due porte – per la precisione al quarto e all’ottavo piano – vede la porta del quarto piano bloccata. Una persona affetta da disabilità motoria non può raggiungere direttamente la propria abitazione.
Situazione peggiore alla scala C, dove l’ascensore più piccolo è fermo dallo scorso mese di agosto.
Privare gli inquilini delle tante scale dello stabile comunale – molti dei quali affetti da problemi motori che li obbligano a spostarsi in carrozzina o, comunque, da patologie gravi sul piano della salute (cardiopatie e altre malattie invalidanti) – significa condannare gli stessi alla permanenza in casa, senza quella libertà di movimento che deve essere garantita a tutti. Significa vedere persone prigioniere della propria abitazione, bloccati nello stabile in cui vivono, dal momento che gli ascensori si fermano e nessun tecnico esce tempestivamente per vedere che cosa sia successo e per provvedere a risolvere il problema.
Dalla data del 24 novembre scorso, inoltre, è subentrato un nuovo appalto per la manutenzione delle caldaiette (scambiatori) per l’erogazione dell’acqua calda sanitaria. Agli inquilini non sono stati tuttavia forniti i numeri dell’assistenza. Che cosa accadrà se uno di questi apparecchi inizierà a funzionare male/si bloccherà, piuttosto che per quanto riguarda le richieste di intervento inoltrate alla ditta titolare del precedente appalto, a oggi ancora inevase?
Per le gravi problematiche sopra richiamate – e altre, sempre connesse alla vivibilità quotidiana e alla sicurezza, che si riservano di segnalare approfonditamente in altro momento – gli inquilini di via Marx 606 e il costituendo Comitato Inquilini chiedono al Comune (proprietario dello stabile) e ad ALER Milano (affidatario della gestione amministrativa dello stesso) di non essere lasciati soli.
Si dichiarano al contempo disponibili ad accompagnare i giornalisti a vedere con i propri occhi lo stato in cui versano l’immobile comunale e gli alloggi di quegli inquilini “prigionieri” della loro stessa abitazione”.

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