Sarà una campagna elettorale sotto l’ombrellone quella che condurrà alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Il termine fissato per la presentazione dei simboli delle liste al Viminale è infatti tra il 12 e il 14 agosto.
La prima domenica di autunno si voterà con il Rosatellum – non essendo andata in porto nessuna riforma elettorale – un sistema elettorale misto per Camera e Senato con un terzo dei parlamentari eletto in collegi uninominali e due terzi in collegi plurinominali, con liste bloccate.
Entro il 15 ottobre il nuovo Parlamento si riunirà in prima seduta – vale a dire non oltre il ventesimo giorno dopo il voto – e fino ad allora restano in carica le vecchie camere. Mario Draghi e il Consiglio dei Ministri si occuperanno di portare avanti le questioni legate alle emergenze contingenti: dalla guerra in Ucraina alla pandemia; dal costo delle materie prime al Pnrr, senza dimenticare la questione – vitale, visto l’approssimarsi dell’autunno – del tetto al prezzo del gas dalla Russia.
Due note: malgrado lo scioglimento delle Camere il vitalizio parlamentare è salvo: deputati e senatori non perderanno il diritto alla pensione pro quota di questa legislatura per pochi giorni. Grazie alla riforma costituzionale approvata in questa legislatura scende invece il numero di parlamentari: da 630 a 400 i deputati e da 315 a 200 i senatori.
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