
Non si placa in città il dibattito sul nuovo piano della sosta a pagamento al via il prossimo 1° aprile a Sesto San Giovanni. Con una nota stampa è intervenuto sull’argomento anche l’ex vicesindaco di Sesto, Gianpaolo Caponi.
“Mentre i cittadini d’ora in poi saranno costretti a versare un prezzo per poter parcheggiare le proprie auto nelle strade pubbliche – scrive l’avvocato Caponi -, la solita casta dei politici si riserva privilegi e pensa solo a se stessa. Il sindaco, la giunta e il presidente del Consiglio Comunal , ossia gli stessi che il 31 dicembre 2021, utilizzando soldi pubblici, si sono raddoppiati gli stipendi, utilizzano per parcheggiare le proprie auto, gratuitamente e alla faccia dei cittadini, spazi ricavati nel deposito-garage posto sul retro del palazzo comunale adiacente a Piazza del Lavoro . Un privilegio della casta che offende, innanzitutto, i cittadini, lavoratori e commercianti costretti a pagare pass annuali, ma anche tutti i dipendenti comunali. Desta un certo stupore osservare che le voci del dissenso dei cittadini su questo bando molto discusso e contestato, sono state ignorate (o addirittura silenziate) da gran parte dei mezzi di informazione locale – continua il presidente della lista civica Sesto nel Cuore -, controllati anche dai poteri economici che hanno forti interessi d’investimento in iniziative che presentano elementi di speculazione edilizia grazie ai generosi indici di edificabilità concessi da Di Stefano e dalla sua giunta, per questo lanciamo un appello a tutte le donne e uomini liberi di non rassegnarsi e cedere all’astensionismo facendo sentire il dissenso della città. Troviamoci il prossimo 2 aprile alle ore 11 all’ingresso del parcheggio dietro il Palazzo Comunale adiacente a Piazza del Lavoro per sigillare simbolicamente, tutti insieme, il simbolo del privilegio della casta, costringendo il sindaco, gli assessori e il presidente del consiglio comunale a sottoscrivere un pass come tutti i comuni cittadini, commercianti e lavoratori. Nella stessa mattina copriremo simbolicamente uno stallo “striscia blu” con nastro adesivo bianco, riappropriandoci di un pezzo della città svenduta a privati per fare business e profitti a danno delle casse comunali. Auspichiamo che i mezzi di informazione siano testimoni di questa iniziativa, consentendo un dibattito e confronto democratico, dando notizia del forte dissenso manifestato da centinaia di cittadini e commercianti sui social, ridando dignità ad una professione che rappresenta uno dei pilastri della libertà e della civile convivenza. Torneremo su questo argomento con altre iniziative pubbliche per raccontare la verità su questo bando – conclude Caponi -, così come promuoveremo un incontro pubblico per spiegare ai cittadini le speculative colate di cemento concesse da Di Stefano e dalla sua giunta che rischiano di relegare la città a mera periferia di Milano, facendo perdere ogni identità”.