
“Dopo quasi un anno di emergenza sanitaria la Lombardia – motore economico del Paese – entra nel terzo lockdown aggravando ulteriormente la crisi di migliaia di imprese. É una decisione radicale che non ci permettiamo di contestare dal punto di vista scientifico ma da quello del metodo e della programmazione”. Così il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sul nuovo DPCM in vigore da oggi, domenica 17 gennaio. “La continua produzione normativa, con le conseguenti variazioni di colori e chiusure, impedisce alle imprese di pianificare la loro attività e di investire anche nel breve periodo. Produzione normativa talvolta contraddittoria e poco comprensibile. Questo significa – con una pandemia ancora pienamente attiva – ipotecare il futuro di interi settori imprenditoriali ed escludere qualunque ipotesi di ripresa economica”. “Le speranze sono riposte nel piano vaccinale – aggiunge Sangalli – ma i tempi saranno necessariamente lunghi. Proprio per questo è necessario e urgente un più stretto raccordo e ascolto a livello istituzionale tra governo, enti locali e parti sociali. E soprattutto un deciso cambio di passo nella politica dei sostegni alle imprese penalizzate dai lockdown, passando dagli insufficienti ristori agli indennizzi compensativi delle perdite reali di fatturato”.