“L’allarme dei posti letto è reale ma nasconde un’altra emergenza che ritengo maggiore, relativa alla crisi di personale”. Il grido di allarme arriva dal dott. Mario Riccio, primario di rianimazione a Casalmaggiore, in provincia di Cremona e consigliere dell’associazione Luca Coscioni. “Se letti e respiratori si possono acquistare il personale non si può creare – dichiara il dott. Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby -, e tale mancanza è risultata fondamentale nella difficile gestione della prima ondata. Il rapporto ottimale paziente anestesista è di 1 a 4, quello paziente infermiere di 1 a 2. Già in condizioni di attività normali in Italia, secondo i dati Siaarti mancano all’appello 4000 anestesisti. In vista della seconda ondata occorre innanzitutto sospendere in alcune aree tutte quelle attività non urgenti e coinvolgere nel settore pubblico anche il personale delle strutture convenzionate minori (come le piccole case di cura), spostandolo nei reparti Covid, cose non avvenute in primavera quando il sistema è andato al collasso”.
Tagsanestesisti covid luca-coscioni Mario-Riccio ospedali piergiorgio-welby
Controlla Anche
Primarie PD, costituito a Sesto il Comitato per Elly Schlein
Giovedì 2 febbraio è stato costituito a Sesto San Giovanni il comitato in favore della candidatura …