
Il consigliere comunale di maggioranza Gianmaria Vincelli (Gruppo Consiliare Di Stefano Sindaco), replica alle critiche dell’opposizione in seguito all’approvazione delle modifiche al regolamento del consiglio comunale. Per il gruppo consiliare PD sarebbe stato infatti modificato “a colpi di maggioranza e senza nessuna adeguata discussione previa, in modo tale da impedire la possibilità per le minoranze di esercitare il loro diritto-dovere di intervento, di proposta e di controllo”. Critiche per il consigliere Vincelli prive di fondamento: “Vorrei precisare – dichiara Vincelli – che l’Ufficio di Presidenza si è riunito già in data 2 dicembre e ha redatto un verbale sulle proposte di modifica come da art. 28 del Regolamento in vigore. Lo stesso veniva inviato in data 3 dicembre a tutti i consiglieri comunali richiedendo agli stessi eventuali osservazioni da far pervenire in data 6 dicembre. Dopodichè veniva indetta la 1° Commissione per l’11 dicembre, completa di modifiche proposte e osservazioni pervenute. Nel corso della Commissione, per due ore, è stato dato ampio spazio alla discussione sul punto in questione. Erano presenti il Segretario Generale, il Capo di Gabinetto Avv. Crupi, il Presidente del Consiglio Comunale, quattro consiglieri della minoranza e diversi consiglieri di maggioranza. Alcune modifiche apportate – prosegue Vincelli – sono a norma di legge per cui non c’è stato confronto. Il Regolamento di cui abbiamo discusso disciplina da 17 anni la vita politica, sociale ed economica del Consiglio comunale; è infatti datato 5 marzo 2002 e non è mai stato rivisto neanche nei casi di recepimento delle modifiche attuate nel TU 267. Qualche suo punto risulta quindi discutibile”.
Vincelli pone poi l’accento su alcuni articoli in particolare, sui quali si è concentrato il confronto politico richiesto dalla minoranza in commissione. “Modificando l’art.28, la sostanza, come potremo vedere, non cambia, intanto perché le proposte di modifica al Regolamento seguiranno il normale procedimento previsto per tutte le proposte di deliberazione”. E fa qualche esempio: “Per quanto riguarda la manifestazione d’intenti, viene solo modificata la presentazione tramite PEC entro le ore 12 del giorno lavorativo precedente la seduta. Così per la presentazione e la votazione degli ordini del giorno e per la presentazione di emendamenti e subemendamenti. Quanto alla presentazione e allo svolgimento di interrogazioni, tra cui quelle urgenti, e le interpellanze, c’è stata una discussione più accesa. Oggi gli attuali articoli hanno poco a che fare con il dibattito in aula tra i consiglieri comunali in caso di interrogazioni e interpellanze. Attualmente non si conosce il contenuto che spinge il consigliere di minoranza ad attuare un’interrogazione, mentre la risposta scritta da parte degli Assessori deve avvenire entro 30 giorni, senza avere riscontro immediato se non in aula. Il più delle volte le interrogazioni quando si discutono in aula consiliare sono altamente superate. Viene quindi a crearsi un dibattito durante il consiglio comunale tra assessore e consigliere, senza che gli altri consiglieri, possano intervenire né tanto meno i cittadini, si rendano conto di questo iter e comunque il TU 267 non prevede risposte verbali! Si è quindi pensato di attuare una modifica, con il nuovo art. 89 che prevede interrogazioni e interpellanze a risposta scritta che recita: ‘Alle interrogazioni e interpellanze è sempre data risposta entro 30 giorni dalla data di ricezione. Le interrogazioni e le rispettive risposte sono pubblicate sul sito istituzionale e nell’Albo on line’.
Per quanto riguarda invece le interpellanze – conclude il consigliere – la procedura consiste nella domanda rivolta per iscritto al Sindaco circa i motivi e gli intendimenti dell’azione della giunta su questioni che riguardano determinati aspetti delle competenze politico-amministrative della giunta stessa. La votazione alle modifiche proposte del nuovo regolamento consiliare è passata superando la maggioranza assoluta richiesta. Per tutti questi motivi, come Maggioranza riteniamo con queste modifiche di migliorare la qualità di questo Consiglio, semplificando e velocizzando alcune procedure e rendendo il confronto in aula più riflessivo e costruttivo per il bene della città, avvicinando il cittadino, in modo trasparente, ad alcuni passaggi della vita amministrativa. il suddetto regolamento può sempre essere migliorato. La democrazia è salva, il confronto politico resta”.