Osservatorio di Ciemme/ Ma esiste una politica industriale?

C’è in atto nel settore dell’automobile il tentativo di alleanza tra FCA e Renault per creare un polo produttivo di livello mondiale. Il progetto è stato accantonato (o fallito?) a causa del pesante intervento del governo francese nella trattativa. L’interferenza della politica in Francia è stato giustamente giudicato eccessivo da molti osservatori, ma che dire della assoluta assenza del governo italiano?
Forse avevamo esagerato a definire questo un governo di fantasmi ma è un dato di fatto che non si era mai visto nella storia del nostro Paese che, mentre si prepara una fusione di questa dimensione della più importante industria privata italiana con una industria francese, un governo si disinteressasse in quel modo. Non convochi i manager e la proprietà della società italiana, non approfondisca il dossier. Abbiamo semplicemente un governo che se ne frega impegnato come è in cose stupide e nelle litigate da asilo infantile tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
E non è solo in questa circostanza. A Napoli (città del ministro) sta per chiudere lo stabilimento della Whirpool con più di 400 lavoratori a rischio licenziamento. A Taranto la nuova proprietà ha messo in cassa integrazione 1400 lavoratori alla faccia degli accordi appena firmati di cui proprio questo governo si è fatto garante. Di tutto questo c’è qualche proposta in merito da parte del governo?
A quanto pare per questo governo non vengono prima l’Italia e gli italiani, come sbandierano con i loro slogan, ma viene prima il teatrino della loro politica.
In merito all’interferenza della politica francese nel caso FCA Renault il ministro dello Sviluppo economico, e vicepremier grillino ha affermato: “Questa vicenda dimostra che quando la politica cerca di intervenire nelle vicende economiche non sempre fa bene”. E ha ragione! Vista la sua assoluta incompetenza in materia un suo intervento avrebbe creato solo danni.

Ciemme

 

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