“Sesto San Giovanni, medaglia d’oro alla resistenza antifascista non merita l’ennesima ferita. Noi del Partito Democratico confidiamo che l’amministrazione comunale vorrà rispettare la storia della nostra città, Medaglia d’oro alla Resistenza, e il valore antifascista delle nostre istituzioni e della nostra Costituzione e che di conseguenza negherà il permesso di usare una delle sale comunali a Casa Pound, una associazione – partito che non solo non rinnega ma anzi “tollera” ai suoi militanti, nei suoi raduni, espliciti richiami ideologici alle ideologie nazista e fascista”. Così Nicola Lombardo, segretario cittadino PD in merito alla richiesta di una sala comunale per il convegno organizzato da Casa Pound il 18 gennaio (la notizia è stata diffusa dal quotidiano Il Giorno). “Slogan, saluti e gesti che sono espressamente vietati dalle disposizioni transitorie e finali della Costituzione e dalla legge Scelba del ‘52. Ci aspettiamo una responsabile valutazione complessiva degli amministratori del Comune di Sesto San Giovanni che respingano al mittente la richiesta in quanto irricevibile e incompatibile con la storia valoriale di questo Comune e della sua comunità e con i contenuti espressi anche nell’art.3, comma 2 del suo Statuto (Il Comune di Sesto San Giovanni è decorato della Medaglia d’Oro al Valore Militare per i meriti acquisiti durante il periodo storico della Resistenza antifascista) cui tutti gli atti discendenti, anche quelli di concessione delle sale comunali, devono sempre attenersi.
Gli amministratori si pongano anche la preoccupazione della reazione spontanea di tutta una comunità orgogliosa della sua matrice antifascista innanzi all’indignazione e alla ferita che una grave provocazione come questa, per una città Simbolo dell’Antifascismo come Sesto San Giovanni, provocherebbe”.
“Sesto San Giovani Città Medaglia d’Oro per il contributo alla lotta di liberazione non può accettare che un’organizzazione neofascista, che dovrebbe essere messa fuorilegge e sciolta, possa tenere sul suo territorio una manifestazione – aggiungono dalla sezione sestese di Articolo Uno Movimento Democratico e Progressista -. Il Sindaco neghi senza alcun tentennamento l’agibilità ai neofascisti e non tentennino i “civici” che sostengono la sua amministrazione, dimostrino che il loro vantato antifascismo non è solo di facciata”.