Dopo la presentazione in consiglio comunale del bilancio di previsione per il triennio 2018-2020 del Comune di Sesto San Giovanni, arrivano i primi commenti e valutazioni politiche. Per la lista Insieme con Monica Chittò si tratta di una “bella favola”: “Questo è il documento di previsione licenziato ieri sera e, ancor più il collegato Documento Unico di Programmazione (DUP), talmente lacunoso da rendere necessario integrarlo – o meglio riscriverlo – con gli emendamenti del Polo Civico. Emendamenti su ambiti fondamentali ma che, inseriti a posteriori, ci consegnano un libro dei sogni privo di copertura economica. Perché le risorse per realizzare anche solo una delle proposte emendate non sono previste né nel bilancio né nel Piano Triennale delle Opere”. “Questo bilancio – dichiara Stefania Di Pietro, capogruppo della lista – ha, di fatto, messo in contrapposizione la città, bambini e anziani, servizi e interventi di manutenzione, sintomo evidente di miopia politica mascherata dal “voler essere brave formiche”…
Non si può e non si deve arrivare a contrapporre bambini e buche, basando le proprie scelte su meri criteri contabili, perché questo è ciò che è emerso da molti interventi della maggioranza, giunta compresa.
“Mi sarei aspettata più coraggio da una giunta nuova che ha fatto della discontinuità il proprio baluardo. Questo coraggio non l’ho rinvenuto, questa discontinuità nemmeno.”.
Parla di un bilancio senza infamia e senza lode Paolo Vino, segretario politico e portavoce dei Giovani Sestesi: “Una cosa emerge in modo chiaro dai conti: la fine del matrimonio tra il sindaco Di Stefano e il quasi sindaco Caponi. Quest’ultimo, sempre più insofferente, è stato visto in consiglio comunale solamente per recitare un discorso che somigliava più ad una preghiera rivolta al suo ex. Un appello a rimanere insieme. Una predica per riaffermare fedeltà e lealtà “fino a che morte non ci separi”. Il suo verdetto, Di Stefano in realtà pare averlo già pronunciato e non è bonario: in occasione della discussione del Bilancio ha affidato al suo assessore Pini il compito di illustrare le opere pubbliche (delega di Caponi) che verranno finanziate con il nuovo bilancio. Uno smacco chiaro e trasparente che racconta la fine dell’amore e che lascia intendere, semmai, una convivenza in stanze separate, almeno fino a quando Sesto nel Cuore e l’ormai ex Polo Civico, non imploderanno da soli”.
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