Dal Comitato per il diritto alla Casa Sesto San Giovanni riceviamo e pubblichiamo
“Primi intoppi del nuovo regolamento regionale, una legge fatta male, una legge pensata contro le famiglie meno abbienti, una legge approvata in funzione della prossima campagna elettorale.
I fatti sono i seguenti: il Sig. A. A.A. in data 27/4/2016 ha presentato domanda casa con un reddito di Euro 7.862 in quanto nel 2015 gli è terminato il contratto e per 6 mesi non ha lavorato.
Nel mese di giugno 2016 ha trovato lavoro presso un ristorante con un contratto a tempo indeterminato. Nel mese di dicembre 2017 ha tentato di presentare domanda per l’assegnazione di 50 alloggi sulla base del bando sperimentale, ma sulla base del reddito dichiarato con il vecchio bando, avrebbe dovuto presentare una domanda per l’assegnazione separata di alloggi pubblici per nuclei familiari in condizioni di indigenza, ma la certificazione e la presa in carico da parte dei servizi sociali non possono essere attivate perché attualmente il Sig. A.A.A. risulta occupato.
Il programma regionale servizi abitativi pubblici rifiuta l’inserimento della domanda perché non si può certificare il nuovo reddito che arriverà a marzo e sulla base del vecchio la domanda deve essere corredata con la presa in carico da parte dell’assistenza che non gli viene concessa.
Al Sig. A. A. A., sulla base della nuova normativa regionale viene negato il diritto di presentare una domanda di alloggio pubblico anche se in possesso di tutti i requisiti.
E il sindaco e l’Assessore alla casa continuano a negare gli incontri richiesti a più riprese da: Sunia, Sicet e Unione Inquilini richiesta del 20/11/2017 sull’emergenza casa a Sesto; Sunia, Sicet, Unione Inquilini, CGIL, CISL, UIL del 18/12/2017 in merito alla sperimentazione del nuovo Regolamento Regionale sulle assegnazione di alloggi pubblici”.
Comitato per il diritto alla Casa Sesto San Giovanni