Sesto, Sindaco: situazione conti gravissima “grazie” a politiche scellerate della giunta di centrosinistra

“Una situazione a dir poco preoccupante, con moltissime ombre da chiarire e con ingenti debiti ereditati da chi ci ha preceduti. Così può essere sintetizzato, dopo una primissima analisi, il riaccertamento del bilancio che abbiamo avviato non appena ci siamo insediati. Ogni giorno emergono situazioni anomale su ognuna delle quali ho immediatamente avviato un’accurata verifica interna”.
Lo afferma Roberto Di Stefano, da un mese sindaco di Sesto San Giovanni, evidenziando quella che, relativamente alla situazione economico-finanziaria del Comune di Sesto San Giovanni non esita a definire una “vicenda gravissima” al punto di aver formalizzato “un’apposita segnalazione alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti.
“Ho ritenuto doveroso – spiega il sindaco – dare subito tempestiva comunicazione all’Autorità giudiziaria, per far svolgere in massima libertà ed autonomia tutte le indagini del caso e perseguire a norma di Legge eventuali responsabili. Infatti – prosegue Di Stefano – dall’attività istruttoria che stanno svolgendo gli uffici comunali, è emerso che lo scorso anno c’è stata un’ispezione del Ministero dell’Economia che ha rilevato, insieme alle osservazioni della Corte dei Conti, gravi irregolarità amministrative e contabili che siamo costretti a sanare in tempi rapidi”.
Il quadro cui fa riferimento il sindaco riguarderebbe, ad esempio, crediti mai riscossi e di dubbia esigibilità per 36 milioni di euro e debiti con i fornitori per 15 milioni con l’indicatore di tempestività dei pagamenti, che per legge non deve superare i 30 giorni, che a Sesto è arrivato a 89 giorni (“Chiaro segnale questo di un marcato squilibrio contabile”, commenta il primo cittadino).
Ci sono poi situazioni contabili anomale come l’anticipo, da parte dell’Amministrazione Comunale, di 269.000 euro per pagare le bollette delle utenze del Carroponte dato in gestione all’Arci (per 10.000 euro l’anno) e ad oggi non ‘rimborsate’ dall’associazione che organizza eventi come concerti di caratura nazionale. “Ma non solo – spiega il sindaco -, tra le ‘anomalie’ accertate risultano anche l’affitto della struttura comunale di Villa Zorn al Circolo cooperativo ANPI per 50.000 euro annui, i cui locali vengono sub-affittati a un ristorante per 70.000 euro all’anno. O ancora la concessione completamente gratuita del centro sportivo ‘Dordoni’ con un contributo di 90.000 euro a favore della società sportiva che lo gestisce. Ci sono casi  – prosegue Di Stefano – di molte associazioni del territorio, legate a rappresentanti politici locali, delle quali si fa fatica a comprendere l’attività che concretamente svolgono, cui vengono concessi locali comunali in pieno centro cittadino a poche centinaia di euro all’anno e le utenze, spesso, restano a carico della collettività. Cito, ad esempio, l’associazione ‘Ventimila Leghe’ che paga un affitto annuo di 237 euro, l’associazione ‘Lucrezia Marinelli’ di 298 euro annui, l’associazione ‘Le Malandre’ nell’ex sede di quartiere che addirittura non paga nulla e le utenze sono a carico dei cittadini. E il clamoroso caso della cooperativa Zhubian che operava nella struttura comunale Spazio Arte e ha un debito di 211.000 euro. Tra i beneficiari di canoni d’affitto ‘simbolici’ in stabili comunali ci sono poi Emergency con 358 euro annui e Mage (ex gestione Arci), attualmente occupato in modo illegale che non pagano affitti le cui utenze sono in carico al Comune”.
Un ulteriore importante criticità riguarda, infine, una disponibilità di cassa quantificata, a inizio luglio, in soli 650 mila euro. “Le proposte da attuare – spiega l’assessore al Bilancio, Nicoletta Pini –  pertanto nell’immediato sono quelle di attivare azioni che non vadano ad aumentare debiti e che cadano sulla spesa corrente. La ricetta per non gravare sulle tasche dei cittadini è in fase di studio e comprenderà un piano straordinario di alienazioni di immobili e societarie, meno opere di scomputo a vantaggio della corresponsione diretta di oneri, messa a reddito proprietà ed edifici pubblici, aumento del grado di copertura dei servizi a domanda individuale come ad esempio i nidi che ad oggi costano oltre 5.5 milioni a fronte di 1,4 milioni di entrate. E ancora – conclude l’assessore Pini – la rivisitazione dei contratti delle utenze, revisione delle convenzioni di gestione di spazi e servizi pubblici, revisione dell’assetto organizzativo e relativa politica del personale”.
“E’ doveroso – conclude il sindaco Di Stefano – che i sestesi sappiano come sono stati fin qui gestiti e spesi i loro soldi e che, purtroppo, ci troviamo in una situazione davvero critica a causa di politiche scellerate della ex giunta di centrosinistra. Una situazione quasi drammatica. Non ho intenzione di aumentare le tasse, ma di certo porrò fine alla stagione dei privilegi e delle anomalie, intervenendo anche in maniera drastica”.

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Un commento

  1. sinigagliesegiuseppe

    Ma mi domando e vi domando, ma la ex sindaca di tutti sestesi (scriveva sui manifesti) non sapeva di tutte queste strane anomalie che stanno venendo a galla?
    Siamo alle solite scatole cinesi (apri una chiudi un’altra e così via…)il verbo universale io non pago, tu non paghi, EGLI PAGA (il solito cittadino) ma cosa facevano dalla mattina alla sera? Saranno pur state firmate queste “Anomalie”, speriamo di saperne di più nelle prossime puntate, spero solo che la nuova amministrazione proceda con coerenza al servizio dei cittadini TUTTI.
    Saluti da Harbin/Cina
    giuseppe sinigagliese

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