Il Premio Bancarella 2016 è andato a Margherita Oggero per il libro La ragazza di fronte (Mondadori). Oggero ha vinto l’edizione numero 64 del Premio dei librai con 88 voti. Seguono Lucina Riley, Ally nella tempesta (Giunti) con 84 voti; Roberto Costantini, La moglie perfetta (Marsilio) con 77 voti; Lorenzo Licalzi, L’ultima settimana di settembre (Rizzoli) con 73 voti; Alberto Cavanna, La nave delle anime perdute (Cairo) con 52 voti e Gesuino Némus, La teologia del cinghiale (Elliot), con 49 voti.
La cerimonia di assegnazione del Bancarella 2016 si è svolta, come da tradizione, a Pontremoli in piazza della Repubblica. Ma gli scrittori protagonisti del premio, come ricorderanno i lettori, sono passati quest’estate anche da Sesto San Giovanni.
Nell’estate sestese, infatti, le Ville della nostra città aprono i propri cortili e li trasformano in salotti dove i cittadini si incontrano per vivere insieme eventi che accomunano passioni e desideri. Soddisfare la passione per la lettura e il desiderio di incontrare da vicino autori di valore è stato possibile la sera del 20 giugno scorso in occasione di un appuntamento che è oramai diventato una tradizione: il Premio Selezione Bancarella con la partecipazione dei sei autori finalisti del 2016.
Il Premio, lo ricordiamo, nasce nel 1953 dalla lunga tradizione dei librai di Pontremoli che giravano gli Appennini con le gerle piene di libri, offrendo classici e novità anche, e soprattutto, ai ceti più poveri, per avvicinare tutti alla lettura e alla cultura. Il premio annovera tra i fondatori Alfredo Tarantola, un membro dell’omonima famiglia che gestisce da oltre 150 anni una nota libreria della nostra città. Alla serata sono intervenuti oltre agli autori, il sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò, l’assessore alla Cultura Rita Innocenti, Gianni Tarantola, Presidente della Fondazione Città del Libro, Gianni Biondillo, scrittore ed architetto.
Il Sindaco Chittò ha voluto sottolineare come “questa manifestazione rappresenti per la nostra città una tradizione che è ricominciata da sei anni, dopo che per alcuni anni era stata erroneamente accantonata” e, secondo le parole dell’assessore alla Cultura Rita Innocenti, “la continuità di questo prestigioso evento è stata resa possibile dalla fruttuosa collaborazione tra Amministrazione comunale, enti, associazioni e operatori economici a beneficio di tutta la cittadinanza”.
Gianni Biondillo, coordinatore della serata, ha presentato i 6 testi ed i loro rispettivi autori e ha rimarcato come i soldi per i libri siano sempre ben spesi perché la lettura di qualità non solo rappresenta cibo per la mente ma dona momenti lieti e sereni che è sempre più difficile trovare in altre forme di svago.
Vogliamo qui riassumere per i nostri lettori le presentazioni dei libri svolte durante la serata dagli autori stessi che hanno cercato di stuzzicare la curiosità dei presenti. Provate anche voi a mettervi nei panni di quei 200 librai che a Pontremoli il 17 luglio scorso, facendo parte della giuria del Premio, hanno scelto, tra i 6 volumi indicati, il vincitore della 64° edizione del Bancarella.
1˚ scrittore ad intervenire è stato Lorenzo Licalzi, che ha presentato la sua opera dal titolo “L’ultima settimana di settembre”. Il testo inizia con la descrizione da parte del protagonista, di quella che dovrebbe essere la sua ultima giornata di vita prima di suicidarsi, il 22 settembre, giorno del suo compleanno. È Pietro Rinaldi, uno scrittore ottantenne che, grazie al suo talento, ha raggiunto il successo con le sue opere. Però, da quando la moglie è mancata, sei anni prima, un ospite sgradito bussa alla sua porta ed entra prepotentemente nella sua casa, anche se non invitato: la solitudine, che gli piomba addosso e riveste di un grigio insipido tutta la sua vita, tanto da non desiderare più di viverla. Perde interesse per ogni cosa, abbandona la letteratura e vuole abbandonare anche la vita terrena. Nonostante sia in salute, sia fisica che mentale, e sia famoso, non ha più voglia di sperimentare nulla: la solitudine, insieme con la vecchiaia, è pesante da sopportare. Anche i suoi lettori sono invecchiati insieme a lui. Tutto diventa insopportabile e vuole farla finita. La lettera di suicidio è pronta. Si accinge così a vivere la sua ultima giornata: è già pronto a consumare il suo ultimo pranzo, quando accade qualcosa che fa saltare tutti i suoi piani. La morte improvvisa della figlia e del genero, costringerà Pietro a confrontarsi con Diego, il quindicenne figlio della coppia nonché suo nipote, accompagnato dal fedele cagnone Sid. L’uomo non vuole però assumersi la responsabilità di un adolescente e così si mette in contatto con Marcello, zio del ragazzo, residente a Roma. Il viaggio Genova – Roma a bordo di Dea, una vecchia Citroen DS Pallas decappottabile è per Pietro una vera e propria rivelazione sul suo ruolo di nonno. “Il libro è un libro “On the road” perché il nonno deve accompagnare il ragazzo in un viaggio, un viaggio che sarà anche metaforico dentro se stessi. L’autore si è divertito molto a scrivere questo libro, ricco di momenti esilaranti poiché l’ottantenne scrittore, burbero, oramai disincantato nei confronti della vita e di tutti non risparmia niente e nessuno e “le dice in faccia a tutti”. Ma, a mano a mano che il racconto prosegue, la voglia di ridere diminuisce, la leggerezza che accompagna il lettore fin dalle prime pagine viene meno. Attraverso il rapporto con Diego, Pietro cresce, imparando a conoscere meglio se stesso, fino ad arrivare ad apprezzare la vita. Quella vita che gli ha tolto una figlia, ma gli ha regalato un nipote.
La seconda scrittrice, Lucinda Raley, è un’autrice inglese che vive a Londra e scrive romanzi catalogati come romanzi “rosa”: una tipologia di romanzi sui quali vi sono dei pregiudizi, li si considera spesso di serie B, da leggere quasi di nascosto, e di dominio esclusivamente femminile. In realtà costituiscono un genere molto diffuso ed apprezzato, la cui costruzione non è poi così banale come potrebbe sembrare. In particolare la Raley è molto apprezzata per la sua scrittura originale e accattivante. Il romanzo “Le sette sorelle – Ally nella Tempesta” inizia con un forte contrasto, per far cogliere al lettore le emozioni che la protagonista sta vivendo “Ricordo esattamente dov’ero quando morì mio padre..” e prosegue nel dipingere con le parole un quadro romantico e bucolico di lei e del suo innamorato pacificamente sdraiati su di una spiaggia, la mano di lui sul corpo di lei. Ci vuole grande abilità nel partire da una tragedia e spostarsi rapidamente in un momento e in un luogo completamente diversi.
Terzo finalista è Roberto Costantini, autore di libri tra i più letti e apprezzati in Italia, ha creato il personaggio dello scontroso e tormentato commissario Michele Balistreri che vediamo operare nella fortunata saga de “la Trilogia del Male”. Costantini presenta la sua ultima fatica “La moglie perfetta” che segna il ritorno delle indagini del commissario Balistreri in una Roma cupa e corrotta, tra coppie in crisi, torbidi amori e oscuri delitti. Il romanzo si apre in un sereno contesto borghese di Roma ma già dalla seconda pagina ne accadono di tutti i colori. Il tema è quello di due coppie il cui disfacimento va di pari passo con lo sfacelo della nostra società. Gli elementi classici del giallo vi sono tutti: un delitto, l’investigatore, i sospettati, la ricerca e la scoperta del colpevole ed una storia d’amore sullo sfondo. Come la maggior parte degli autori, l’autore descrive nelle proprie opere luoghi geografici che conosce bene: qui la storia è ambientata a Roma, dove Costantini vive, e della quale afferma “è bella oltre ogni limite, dal punto di vista artistico e storico, ma è contemporaneamente brutta e addirittura oscena perché corrotta”.
Quarta finalista in lizza per il premio Bancarella è Margherita Oggero che ci racconta brevemente il suo romanzo “La ragazza di fronte”. Biondillo le chiede come mai una professoressa di lettere ammazza la gente nei suoi romanzi e lei ironicamente risponde: “Per evitare di farlo nella realtà”. Il libro è costruito come le tessere di un puzzle che bisogna incastrare perfettamente per ottenere il disegno finale. Vi sono due personaggi principali, un uomo ed una donna, Michele e Marta i loro nomi, che conducono una vita normale ma avvertono entrambi un disagio che non li fa stare bene né con gli altri né con loro stessi. Lui, Michele, arrivato a Torino dal Sud, quando era bambino era rimasto incantato dalla bambina che leggeva seduta sul terrazzino di fronte. Lei, Marta, quando era bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, si rifugiava sul balcone per leggere e sognare le vite degli altri. Come una folata di vento che scompiglia la quiete del grande cortile che li separa, così la vita ha rimescolato le carte. Il personaggio maschile guida il treno Frecciarossa e pensa che se guidasse un aereo avrebbe più fascino e conquisterebbe più donne. Ogni giorno solca la Penisola in poche ore per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile. E’ scappato di casa molto presto per andare a vivere dal nonno, un maschilista che gli instilla l’idea che le donne sono tutte “fetenti” e questo impedirà al nipote di avere un rapporto importante con una donna. Marta sembra quasi anaffettiva, è indipendente e sola, fedele al suo motto “bastare a se stessi” ed ha un curioso vizietto, una passione insana: spia il vicino, che è un grandissimo cafone, ma questo suo aspetto negativo la incuriosisce e affascina. La ragazza di fronte è lei, Marta.
Poi accade quello che non ti aspetti: lei si assenta per qualche giorno e quando torna lui non c’è più. Un evento di quelli che accelerano il corso dell’esistenza, che costringono ad uscire dal proprio guscio protettivo e a mettersi in gioco.
Il libraio pigro è quello che va sul sicuro: consiglia il libro che sicuramente piacerà, l’autore già famoso che sicuramente non delude. Parlando del penultimo autore Gesuino Nemus e della sua opera, “Teologia del Cinghiale”, occorre apprezzare la scelta coraggiosa dei librai. Si tratta di un giallo insolito, originale, un libro che ci porta alla scoperta della Sardegna. Si viene accompagnati in questo viaggio da 2 ragazzini, i protagonisti del libro, amici per la pelle, che sono uno il rovescio dell’altro: uno è un genio e l’altro limitato. Tra i personaggi del romanzo vi è anche un prete gesuita, che ascolta De Andrè e la sua “Bocca di Rosa”, e che prende sotto la sua custodia i due bambini. Siamo negli anni 70, quando tanti sequestri furono perpetrati da sardi. Vi è un omicidio e il commissario piemontese a cui sono affidate le indagini, quando arriva in Sardegna, ha difficoltà a capire questo mondo. La trama è forse quello che meno interessa, ciò che conta è raccontare 40 anni di Sardegna.
L’ultimo autore finalista a presentare il proprio libro è Alberto Cavanna con il suo “La nave delle anime perdute”. È un romanzo storico. Il protagonista è Giovanbattista Parodi, rampollo della borghesia armatoriale genovese, giovane medico della Regia Marina che ha preferito disertare. La nave dove è fuggito affonda. Tutti muoiono tranne lui e poiché non può tornare dal padre, che voleva per lui una onorevole carriera militare, fugge a Marsiglia. È un ufficiale medico che si ritrova imbarcato su di una nave che trasporta “materiale prezioso dall’Africa”. A poco a poco Parodi scopre che la nave, La Neptuno, traffica schiavi. L’ultima nave dedita alla tratta degli schiavi, che era già stata abolita. Lui fa il suo mestiere di medico: visita questi poveri uomini quando vengono presi in Africa e poi, non potendo abbandonare la nave, cerca in ogni modo di portare sollievo a quel popolo di dannati, sfidando ogni istante la ferocia (o l’indifferenza) del resto dell’equipaggio. Il viaggio della nave negriera diventa una discesa all’inferno, da cui non sembra esserci risalita.
Una citazione d’obbligo va fatta per i molti enti e associazioni che credono nel Premio Bancarella e offrono la propria collaborazione all’amministrazione comunale: Biblioteca Civica di Sesto San Giovanni, Libreria Tarantola, BCC di Sesto San Giovanni, Lions Club Sesto San Giovanni Host, Galleria Campari, SestoProloco, Nuova Carrozzeria Sestese, Pasticceria Croissant d’or e Floricoltura Melzi.
Rita Giampieri