A due mesi dalle dichiarazioni sul Corriere della Sera dell’archistar Renzo Piano, con cui annuncia l’abbandono al progetto sulle aree ex Falck – in seguito al recente passaggio di proprietà di una importante porzione delle aree dismesse ai sauditi Fawaz -, dall’opposizione non si ferma il dibattito. E la lista civica Sesto nel Cuore prende carta e penna e scrive direttamente al senatore a vita Piano per chiedere chiarezza su un passaggio che, come sottolinea il capogruppo Gianpaolo Caponi, potrebbe essere epocale per Sesto San Giovanni e per i suoi cittadini. «Preoccupazioni alimentate ulteriormente dal silenzio del Sindaco e dei componenti della Giunta – continua Caponi – che sembrano non aver capito la portata e l’impatto che tali trasformazioni porteranno sulla città destinata ad un nuovo assetto urbanistico».
Ecco il testo integrale della lettera inviata in data 1 giugno e ancora in attesa di risposta.
LETTERA APERTA
Illustrissimo Architetto Renzo Piano,
Il mio nome è Gianpaolo Caponi, sono stato eletto al Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni quale rappresentante della Lista Civica “Sesto nel Cuore” che, come comprenderà, è nata dalla passione civile e sociale per la comunità in cui vivo, Sesto San Giovanni.
In seguito alla Sua intervista pubblicata nei giorni scorsi sulle pagine del Corriere della Sera, ho ritenuto necessario scriverLe nel tentativo di meglio comprendere il valore e il significato per Sesto San Giovanni delle parole che Lei ha pronunciato.
Per chi, come me, è un cittadino di Sesto San Giovanni, leggere quelle parole ha suscitato sentimenti di desolazione e di fragilità che non possono passare inosservati.
Lei ha rimarcato più volte di non sentirsi “il garante di uno shopping center con un parco divertimenti”.
Ha affermato di non riconoscersi più in quel progetto e di avere un’altra idea di urbanità. Fa ancora più male leggere che “l ‘area di Sesto era una grande occasione … “. Relegando al passato le Sue parole, sta quasi a rappresentare che Sesto San Giovanni non possa più avere un futuro in cui confidare.
Ritengo legittime e preziose Le Sue riflessioni e le Sue considerazioni. E proprio per questo motivo ritengo che sia necessario, se non doveroso per chi come Lei ricopre anche l’incarico esclusivo di Senatore a Vita, spiegare e dare un senso compiuto a quelle affermazioni che non devono e non possono rimanere so lamente come un monito politico, un messaggio per addetti ai lavori.
E’ necessario che lei, in quanto Architetto e Senatore a Vita, ci spieghi quali insidie e quali pericoli si nascondono dietro ai progetti che avanzano con l’approdo di nuovi operatori immobiliari. Che, proprio in virtù del Suo ruolo istituzionale, metta in guardia non tanto i politici quanto i cittadini sestesi da quanto potrebbe accadere alla nostra città.
Il fallimento del rilancio di Sesto San Giovanni non è solamente un fatto che riguarda i singoli operatori immobiliari – Quelli passano e si rinnovano – E’ un tema che riguarda prima di tutto gli 80.000 cittadini di Sesto San Giovanni e tutte le generazioni future che potranno rimanere danneggiate da un errore urbanistico che potrebbe essere epocale. Il Suo obbligo morale di spiegare, è un dovere istituzionale verso la città.
Sono certo che non vorrà lasciare cadere questa lettera, ma che vorrà accettare un confronto che sia lontano dalla politica, ma fondato sui fatti.
Per questo La ringrazio anticipatamente, fiducioso di poterla sentire.
Cordialmente.
Avv. Gianpaolo Caponi
Capogruppo Lista Civica Sesto Nel Cuore
email: sestonelcuore@gmail.com
www.sestonelcuore. it