Riaprire i Navigli, accordo di programma. Apertura da Regione e Comune

«Abbiamo dato vita a questa associazione e con le risorse e i sacrifici dei nostri iscritti abbiamo lavorato sodo in questi anni per dimostrare con questo volume che il progetto è possibile e realizzabile, ha le gambe per camminare». Con queste parole, lo scorso 23 febbraio, ha esordito Roberto Biscardini all’incontro di presentazione del libro “Riaprire i Navigli! Per una nuova Milano. Visione, strategie, criteri”. «L’unica cosa che la politica e le istituzioni devono fare – ha aggiunto Biscardini, presidente dell’Associazione Riaprire i Navigli – è crederci e avere un po’ di coraggio. Poi le risorse si troveranno.»
Nel libro pubblicato dall’associazione Riaprire i Navigli (Biblion Edizioni), è molto chiaro e dettagliato il percorso per riattivare otto chilometri di canali dalla Cassina de’ Pomm in via Melchiorre Gioia fino alla Darsena, passando per via San Marco e la cerchia dei Navigli.
«Il primo passo – ha sottolineato Biscardini – deve essere un accordo di programma fra Regione e Comune per porre le basi di un coordinamento interistituzionale che ha come base la condivisione del progetto e la sua realizzazione».
Un accordo di programma che «si può certamente fare, su iniziativa del Comune o della città metropolitana. Noi siamo disponibili», ha dichiarato intervenendo alla presentazione all’Urban Center di Milano il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. E’ questo un progetto in cui, ha aggiunto il vicesindaco del Comune di Milano Ada Lucia De Cesaris «l’amministrazione ha dimostrato di crederci: fra marzo e aprile, saremo in grado di portare una proposta quasi operativa.»
Poi alla richiesta di Biscardini di trasformare Expo nell’occasione per far conoscere al mondo questo grande progetto per una Milano diversa, Maroni si è detto disponibile di utilizzare il Padiglione Lombardia.
I Navigli – questa la tesi sostenuta nel volume – sono già percepiti oggi come un elemento qualificante della città (senza esserci) e saranno per Milano il simbolo di quell’orgoglio che dal Medioevo e poi con Leonardo realizzò il più straordinario know-how idraulico di tutta l’Europa da cui attinsero le grandi monarchie europee. Quindi riaprirli – secondo l’associazione Riaprire i Navigli – significherebbe fornire una straordinaria opportunità di attrazione turistica e culturale per Milano.

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